Marsala e Mozia

Marsala e Mozia

Marsala

Cosa vedere

matrice di marsala

Marsala

L'antica Lilybeo, è città d'arte e cultura.

Le sue origini risalgono alla distruzione dell'Isola di Mozia (397 a.C.) ad opera di Dionisio il Vecchio, tiranno di Siracusa.

Nel centro storico s'impone il barocco degli antichi palazzi che testimoniano le diverse dominazioni succedutesi nel tempo.

Di Garibaldi e dei Mille si conservano preziosi documenti nel Complesso San Pietro, il cuore del quartiere ebraico.

nave punica

Da visitare la pinacoteca del Carmine, il museo degli Arazzi fiamminghi e la chiesa di San Giovanni al Boeo, con la Sibilla. Lungo il Cassero, teatri e chiese: fede e folclore insieme.

Da visitare anche il Parco Archeologico di Lilibeo Marsala dove eè possibile ammirare il relitto della Nave punica, l’attrattore principale del Museo.

castello di erice

Marsala è nota per la produzione del vino omonimo, gli Inglesi lo ritennero migliore del Porto e del Madeira e iniziarono a commercializzarlo in tutto il mondo, decretandone il successo.

Nel 1833 l'imprenditore Vincenzo Florio acquista un terreno in un tratto di spiaggia situato fra i bagli di Ingham-Whitaker e di Woodhouse, e vi fa costruire uno stabilimento per la produzione di vino Marsala.

Nel visitare le Cantine Florio sembra quasi che il tempo si sia fermato nell'800: le botti di rovere, i grandi magazzini, il museo con gli attrezzi dell'epoca e l'immancabile degustazione vi lasceranno una sensazione indimenticabile.

Mozia

Cosa vedere

Giovanetto di Mozia

Mozia è un gioiello dell'archeologia punico-fenicia, quaranta ettari di storia sospesi sul mare che fanno parte delle Isole dello Stagnone.

Fondata alla fine del VIII secolo a.C., per la sua posizione privilegiata vicino all'Africa e sulle rotte verso Spagna e Italia centrale, divenne una delle più floride colonie fenice del Mediterraneo.

Dopo le guerre con i greci venne distrutta da Dionisio di Siracusa, i superstiti si trasferirono sulla costa siciliana ma l'isola non rimase disabitata.

mozia

Fu lo studioso inglese Joseph Whitaker a scoprirla nel secolo scorso, la acquistò e diede il via agli scavi che portarono alla luce i resti archeologici della città.

Tra i reperti che si possono ammirare nel museo che porta il suo nome, il famoso Giovanetto di Mozia, scultura in marmo raffigurante un Kurus a grandezza naturale e la cosiddetta “Maschera ghignante”.

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